Ognuno di noi sembra possedere un particolare tic o una mania, che fa fatica a riconoscere perché la ascrive alla quotidianità. Eppure secondo gli scienziati, certe ossessioni nascondono dei disturbi di personalità, anche se lievi. Molti pensano che l’Asperger, la sindrome di Tourette e i disturbi ossessivo-compulsivi non abbiano nulla in comune, invece sembra proprio che qualcosa in comune ci sia. Le persone affette da Sindrome di Tourette mostrano tic ed espressioni faciali involontarie ripetitive.
Quelle affette da OCD (disturbo ossessivo-compulsivo) hanno pensieri che consumano il processo logico normale e sentono un’urgenza insopprimibile di compiere determinate zioni. Esperimenti hanno mostrato comunque che da 50 al 70% di persone affette dalla Tourette sviluppano anche un disturbo ossessivo-compulsivo e studi recenti hanno dimostrato che ci possono essere simili radici genetiche alla base delle due condizioni. Un nuovo studio pubblicato nella rivista Neurology può aiutare gli scienziati, a capire come questo ramo che hanno in comune, porti poi a una divaricazione nella diagnosi dell’OCD o della Tourette.
L’analisi dei tic ovviamente non può portare a una diagnosi fai da te, ma per esempio, lavarsi spesso le mani potrebbe essere un sintomo di un disordine ossessivo-compulsivo, che si fatica a riconoscere. Spesso la diagnosi ne traccia un profilo blando e noi tutti teniamo ad avere comportamenti standardizzati, che potrebbero essere definiti come compulsivi. I tipici tratti del disordine, che va da lieve e pregiudizievole, sono nel ripetere continuamente delle azioni schematiche, che spesso si associano all’autismo.
Esempio controllare ripetutamente se si è chiusa la portiera dell’auto, spegnere e accendere più volte l’interruttore della luce mentre si esce di casa, ricerca della simmetria et cet. In generale i criteri diagnostici separano l’ossessione dalla compulsione. Nel campo delle ossessioni rientrano quei tentativi di scacciare via immagini o impulsi che l’individuo pensa ripetutamente o ai quali teme di non potersi sottrarre.
L’individuo percepisce come minaccia al proprio benessere questi pensieri e quindi pensa di allontanarli con ulteriori schemi (esempio facendo ricorso a formule magiche e preghiere). Nell’ambito delle compulsioni, che altro non sono che comportamenti standardizzati e ripetuti in modo rituale, rientrano tutte quelle azioni che l’individuo mette in atto per rispondere a particolari situazioni (contare, pregare, attuare gesti scaramantici).
Bisogna comunque distinguere queste compulsioni-ossessioni da periodi di stress prolungato, attacchi d’ansia generalizzati, che spesso sono dovuti a normali preoccupazioni. Per il proprio benessere è necessaria pensare positivo, gestire la propria vita in modo ordinato, curando l’alimentazione e facendo movimento, nutrendo le proprie giornate con rapporti personali, lasciando il nervosismo da parte.
Tic e manie che fanno parte della vita quotidiana non dovrebbero distogliere dall’obiettivo del benessere, da curare ogni giorno con una buona dose di positività. Lo stress può sorprendere per quanti danni provoca e spesso attribuiamo a malattie ben più gravi, delle conseguenze che sono frutto di scelte problematiche o situazioni che attanagliano e non possiamo risolvere.