I pomodori sono senza dubbio le piante da orto più apprezzate e diffuse, una presenza immancabile che accompagna la nostra estate. Tuttavia non basta gettare qualche seme o coltivare delle piantine, poiché senza cure adeguate non si otterranno i risultati sperati. Ecco alcuni consigli utili per capire come coltivare le piante di pomodoro, dalla semina a tutte le operazioni necessarie per arrivare alla raccolta.
Quando seminare i pomodori e come piantarli
Il periodo migliore per seminare i pomodori è alla fine dell’inverno, in particolare dalla prima metà di febbraio a quella di marzo. I pomodori vanno seminati in semenzaio a una temperatura di 24 gradi (fonte: Orto Da Coltivare). Una volta germogliati è necessario mantenerli in condizioni protette, al di sopra dei 13/15 gradi, passando poi al trapianto in appositi vasi, fino a che la piantina non avrà raggiunto un’altezza di circa 30 cm.
A questo punto bisogna piantare i pomodori, rispettandone il portamento naturale durante la crescita, a seconda della varietà. Di norma è importante mantenere una distanza di almeno 50 cm, con circa 70 cm da una fila all’altra. Altrimenti, per le specie che presentano una forte crescita in orizzontale e non soltanto in altezza, è consigliato lasciare un minimo di 70 cm tra una pianta e l’altra, con una distanza tra le file di circa 110/120 cm.
Lo spazio tra i pomodori, da osservare in maniera piuttosto precisa, è un aspetto fondamentale per garantire un corretto sviluppo delle piante e una maturazione adeguata dei frutti. Inoltre è indispensabile installare dei tutori, una struttura sulla quale far crescere la pianta legandola senza stringere eccessivamente. I paletti (ad esempio si possono usare delle canne di bambù) vanno sistemati vicino alla base del pomodoro e fissati in cima tra di loro.
Come coltivare i pomodori: irrigazione e potature
Durante la crescita delle piante di pomodori è essenziale dedicare tempo alle cure necessarie. Un’operazione importante è la rimozione di alcuni fiori che appaiono tra i rami e il fusto principale, ovvero le cosiddette “femminelle”, in questo modo la pianta concentrerà più energia nei frutti, che saranno più grandi e succosi. Allo stesso modo bisogna recidere eventuali “succhioni” alla base del pomodoro, anch’essi responsabili di togliere risorse alla pianta compromettendone la resa.
Per quanto riguarda l’irrigazione è necessario considerare le condizioni climatiche, tuttavia in assenza di pioggia bastano appena due innaffiamenti la settimana. È fondamentale evitare il ristagno d’acqua, poiché tale condizione favorisce il marciume radicale e l’insorgenza di malattie. Dopodiché bisogna continuare in questo modo fino a settembre, quando la pianta di pomodoro avrà ormai raggiunto l’altezza ideale e andrà mantenuta in tali condizioni fino al termine della stagione produttiva.
Come concimare le piante di pomodoro
Estremamente importante è la concimazione del pomodoro, soprattutto quando il terreno presenta delle carenze organolettiche, rendendo necessaria l’integrazione di sostanze indispensabili per una crescita sana e rigogliosa. In commercio si possono trovare prodotti specifici per le piante di pomodoro, altrimenti si possono utilizzare dei concimi organici. In linea di massima vanno preferite se possibile soluzioni biologiche e naturali, evitando invece prodotto chimici particolarmente aggressivi.
Quando si lavora la terra dell’orto è consigliabile utilizzare del compost, realizzato in casa o acquistato nei negozi specializzati, oppure del classico letame di origine animale. Per favorire l’assorbimento è fondamentale mischiare il concime con il terreno, rigirando più volte per consentire una corretta ossigenazione. Questa operazione va eseguita alcuni mesi prima della piantagione, in questo modo le sostanze organiche avranno raggiunto un’intensità adeguata.
Il nutrimento integrale deve proseguire durante tutta la crescita del pomodoro, rafforzando la pianta in ogni fase e assicurandole il giusto apporto nutrizionale. In particolare si utilizzano composti trifase, a base di potassio, azoto e fosforo, da usare secondo le dosi indicate sulla confezione e bagnando immediatamente con molta acqua. Queste sostanze infatti sono idrosolubili, perciò in questo modo si favorisce l’assorbimento da parte delle radici.
Malattie del pomodoro: quali sono e come intervenire
Le piante di pomodoro sono soggette a diverse patologie, causate spesso da un’umidità eccessiva, dal ristagno d’acqua e da alterazioni nelle sostanze organolettiche dei nutrienti. Tra le malattie fungine dei pomodori più comuni ci sono la peronospora, l’alternaria e il pitium, da trattare con il rame evitando l’impiego di prodotti chimici eccessivamente aggressivi. Le dosi devono essere quelle indicate, interrompendo la somministrazione almeno 10/15 giorni prima della raccolta.
Allo stesso modo le piante possono essere attaccate da una serie di insetti e parassiti, come gli afidi, la mosca bianca e le lumache. In questo caso esistono tre soluzioni a disposizione: insetticidi chimici violenti e pericolosi, rimedi naturali a base di sapone neutro ed essenze vegetali, oppure insetti utili nella lotta biologica, con l’introduzione di antagonisti naturali. Ovviamente è preferibile seguire procedure rispettose dell’ambiente e della salute, per coltivare pomodori sani, succosi e sicuri, pronti da mangiare per una dieta sana ed equilibrata.