Le organizzazioni del terzo settore al giorno d’oggi si rivelano sempre più spesso in grado di identificare e assecondare i bisogni che, per ragioni diverse, le istituzioni tradizionali tendono a sottovalutare. L’ordinamento giuridico italiano prevede la cosiddetta quota disponibile, vale a dire una quota di patrimonio che i testatori – vale a dire le persone che fanno testamento – sono liberi di destinare a chi preferiscono. Nel caso in cui si sia interessati a disporre un lascito solidale è bene tenere conto del fatto che non esistono regole specifiche in merito. Tutto ciò che si deve fare, infatti, è segnalare nel testamento, nel modo più preciso e chiaro possibile, il nome dell’ente beneficiario, ovviamente avendo cura di considerare le quote di legittima.
Il testamento olografo e il testamento pubblico
A parte ciò, sono valide le considerazioni tipiche per qualunque forma di testamento. Infatti il testamento pubblico, che è quello che viene redatto da un notaio, da un punto di vista giuridico vanta la stessa efficacia di un testamento olografo, che è quello che viene scritto direttamente dal testatore di proprio pugno.
Quale tipo di testamento scegliere
Attraverso un testamento pubblico si è certi di evitare qualunque tipo di rischio legato a una eventuale impugnazione, dal momento che il notaio va a tradurre la volontà del disponente in termini giuridici; al tempo stesso non si corrono pericoli di sottrazione o di smarrimento, in quanto il notaio conserverà il documento fino al termine della sua attività; dopodiché il testamento finirà nell’archivio notarile. Per quel che riguarda i testamenti olografi, invece, i rischi di un eventuale smarrimento possono comunque essere prevenuti, e lo stesso dicasi per i pericoli di sottrazione e alterazione: nulla vieta, infatti, di depositare anche questo tipo di testamento presso un notaio.
Che cosa può fare il testatore
Chi ha redatto un testamento ha la possibilità in qualunque momento di modificare il contenuto del documento o addirittura di revocarlo totalmente: il che vuol dire privare il testamento del suo valore. È utile sapere che vengono considerati inderogabili i principi di modificabilità e di revocabilità di qualunque testamento. Per quanto concerne la revoca, non è necessario che il testamento venga materialmente distrutto o ritirato dal notaio: basta, molto più semplicemente, scrivere un testamento nuovo e specificare la propria intenzione di revocare il testamento precedente.
L’impugnazione da parte degli eredi legittimari
Nel caso in cui il limite della quota disponibile venga superato da un lascito solidale, il testamento continua a essere valido, ma può essere impugnato dagli eredi legittimari. Rientrano in tale definizione i membri del nucleo familiare che hanno diritto, secondo l’ordinamento giuridico del nostro Paese, a una quota parte del patrimonio. Da quando la successione è stata aperta, gli eredi legittimari hanno dieci anni di tempo per avviare un’azione di riduzione. Per procedere in tal senso è necessario rivolgersi a un giudice, il quale dichiarerà la disposizione testamentaria in efficace in relazione alla parte che eccede la quota disponibile, così che le legittime siano salvaguardate per intero. Va ricordato, in conclusione, che non sono previste imposte sui lasciti solidali destinati a enti che perseguono scopi di utilità sociale.
Medici Senza Frontiere
Anche Medici Senza Frontiere rientra nel novero delle organizzazioni che possono ricevere un lascito solidale. Per procedere in tal senso è sufficiente seguire le indicazioni testamentarie e indicare MSF come beneficiario del testamento per una donazione. Questa organizzazione, che è attiva da più di 50 anni, si occupa di offrire assistenza sanitaria e cure mediche gratuite a uomini, donne e bambini che vivono una situazione di povertà o che sono in fuga dalla guerra.