Può capitare che possa venire a mancare una persona cara e si senta da parte di un amico o di un familiare il desiderio di preparare un discorso o elogio funebre per il defunto. Una sorta di discorso di addio ed una tradizione molto comune nei Paesi anglosassoni, soprattutto gli Usa, mentre lo è meno nel nostro Paese.
Spesso, infatti, preparati i servizi e le onoranze funebri a Roma o in qualsiasi altra sede si svolgano le esequie, eseguito anche il funerale, il ricordo della persona cara resta qualcosa di discreto ed intimo nell’animo di ciascuno. Tuttavia, come dicevamo, alcune volte si sente la necessità di ricordare in maniera pubblica una persona importante, da tanti punti di vista.
Tuttavia, non è semplice preparare un discorso funebre e scegliere le parole adeguate. I professionisti delle agenzie funebri, come quelli ad esempio di Cattolica San Lorenzo nella Capitale, forniscono supporto in tante cose in tali occasioni, ma purtroppo non possono aiutare in questo caso. Di conseguenza, proviamo a dare quindi qualche consiglio utile.
Come preparare un discorso funebre
Innanzitutto, prima di stendere qualche riga, bisogna riflettere sul defunto, sulle sue passioni, le sue peculiarità, le sue qualità e su tutto ciò che lo faceva distinguere dagli altri. Risulta importante quindi ricordare le fasi o i momenti fondamentali della sua vita, magari anche quelli poco conosciuti, ma che possano riflettere bene la sua personalità. In modo da fornire a coloro che lo ricordano un aspetto privato ma significativo del defunto.
Naturalmente il protagonista deve essere appunto il defunto e ciò che si scrive e si sottolinea deve essere un omaggio alla sua figura. Non si deve cadere tuttavia nell’enfasi o nel dolore. Perciò è importante scrivere qualcosa che avrebbe potuto far piacere al proprio familiare o amico scomparso. Fatte le dovute riflessioni, a questo punto si può iniziare a buttare giù qualche riga.
Cosa scrivere in un’occasione simile
Un primo passo importante è il presentarsi alla platea dei partecipanti all’evento funebre, in quanto magari non si è conosciuti da tutti, e descrivere il tipo di rapporto che legava al defunto. In seguito si può cominciare a descrivere le qualità di quest’ultimo, magari raccontando degli aneddoti, anche poco conosciuti. Ciò evidenzierà in effetti la personalità del soggetto.
Altro passaggio fondamentale è il ricordare delle canzoni o delle poesie amate dal defunto, che magari amava spesso citare. In tal caso, si potrebbe far riferimento ad alcune frasi particolari e significative per lui. Da sottolineare che, essendo in un luogo di culto, bisogna evitare parole o frasi che possano risultare offensive o volgari e quindi si deve rispettare la sede ed i partecipanti all’evento.
Infine, bisogna ricordare di non essere eccessivamente prolissi ed effettuare un discorso breve e conciso. Un elogio, in genere, dura intorno ai sei o sette minuti al massimo. Superare questo limite potrebbe risultare inopportuno e soprattutto pesante per coloro che stanno assistendo ad un funerale di una persona cara e quindi sono colpiti dal dolore della perdita.