Una malattia polmonare che, ancora oggi, può provocare non solo grandi disagi ma anche un isolamento in un ambiente specifico in ospedale è la tubercolosi, chiamata anche tbc.
Essa viene causata da un batterio che ha un periodo d’incubazione di circa 2 mesi, la persona che ne è affetta all’inizio può non accorsene ma è molto contagioso per gli altri, infatti con un colpo di tosse, senza le rispettive pulizie, può infettare chi gli sta intorno.
Non è una variante del nuovo virus che circola, la tubercolosi era già presente nella storia antica e molti tra nobili e povesi ne sono stati colpiti e sono anche morti perché non c’era una cura adatta.
Ecco tutte le informazioni che riguardano questa malattia e quali sono le giuste terapie.
Quali sono i sintomi?
I sintomi iniziali di questa malattia che colpisce i polmoni sono: tosse costante nel tempo con poi la fuoriuscita di sangue, dolori al petto, soprattutto nella parte del torace, eccessiva sudorazione soprattutto nelle ore di riposo e frequenti stati febbrili.
Come scritto prima, dato che il periodo d’incubazione di questo batterio è abbastanza lunga, non spesso viene riconosciuta subito, inoltre in questo periodo la persona è molto positiva e potrebbe trasmettere il batterio ad altre persone che possono essere sia più forti che più deboli, questo dipende dal sistema immunitario.
Può colpire persone di ogni genere e anche età, come le persone anziane affette da diabete, ragazzi che hanno il sistema immunitario debole per via della malnutrizione o di altri disturbi alimentari, neonati, persone che fumano tabacco o altre sostanze pesanti e soprattutto chi è affetto dall’HIV.
Quali sono le cause?
Le cause principali di questa malattia è, come detto prima, un batterio chiamato sia Bacillo di Koch (nome datogli dal medico che scoprì questa malattia) oppure Mycobacterium tuberculosis, al microscopio è strutturato come una specie di cespuglio formato da microperle, questo batterio è formato da proteine, lipidi, la cera D ed il fattore cordale, questi ultimi due elementi sono tossici ed è per questo che la malattia è così pericolosa, soprattutto se riesce poi a trovare dei polmoni in cui insidiarsi ed infettarli.
Non si trova nell’aria e nemmeno si muove grazie ad essa, ma se alcuni materiali medici come l’aerosol non sono stati disinfettati o cambiati da paziente a paziente c’è la maggior possibilità di infettarsi, oppure se un gruppo di persone usano uno stesso strumento per liberarsi il naso e la gola da possibili infezioni aeree.
Questo accade principalmente nei paesi del terzo mondo oppure anche nei paesi dell’Asia e anche in Russia.
Si può tramettere da persona a persona tramite le particelle che fuoriescono dalla bocca della persona infetta e, viaggiando, possono entrare nel naso o nella bocca di chi abbiamo di fronte e nessuno dei due si protegge e si pulisce le mani dopo aver tossito.
Quali sono le terapie consigliate?
Se si è affetti da questa malattia è obbligatorio recarsi subito in ospedale, spiegare tutti i sintomi, soprattutto se inizia ad uscire sangue, e il medico specializzato, chiamato anche pneumologo (= medico che si occupa dei polmoni) prenderà i giusti provvedimenti e sarà al paziente gli specifici esami.
Se il risultato sarà la tubercolosi allora si inizierà col trattamento farmacologico attraverso gli antibiotici per indebolire il batterio ed evitare che continui a crescere e ad infettare i polmoni.
Nell’antichità questa malattia causava molti morti ma ora è possibile prevenirla e curarla, inoltre è stato anche inventato il vaccino che è sconsigliato per chi è già stato attaccato dalla malattia perché avrà già sviluppato in modo naturale specifici anticorpi.