C’erano una volta i Fab Four. No. Non stiamo parlando di John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison, alias i Beatles, ma di Roger Federer, Rafa Nadal, Andy Murray e Novak Djokovic, dominatori di più di un decennio del tennis mondiale. In questo 2019 qualcosa è cambiato. I 4 campionissimi hanno vinto tutti gli Slam ma per la prima volta si sono affacciati alle finali giovani come Dominic Thiem e Daniil Medvedev e lo stesso Master di fine stagione è stato vinto dal 21enne Stefanos Tsitispas. Che sia arrivato il momento del cambio generazionale? Proviamo a capire quali saranno gli atleti pronti a raccogliere il testimone.
Al numero 5 del ranking mondiale troviamo Daniil Medvedev, vera e propria sorpresa della seconda metà dell’anno. Iniziata la stagione con i primi ottavi Slam in carriera a Melbourne, il 23enne russo ha avuto una crescita costante e dopo la prima finale in un 1000 a Montreal ha iniziato a dominare in lungo e in largo. Nei mesi successivi ha trionfato a Cincinnati, ha perso la finale degli Us Open in 5 tiratissimi set contro Rafa Nadal e ha conquistato il torneo di Shanghai. Risultati a cui ha aggiunto altre due finali e che l’hanno portato a scalare ben 11 posizioni nella classifica Atp.
Scendiamo di due posizioni per incontrare Alexander Zverev, tedesco classe 1997 che ha già messo in bacheca ben 11 tornei, tra cui le Finals 2018 e i Master 1000 di Roma e Montreal. A cavallo tra il 2017 e il 2018 il suo miglior momento fin qui, coinciso con la posizione numero 3 del ranking. Quest’anno ha faticato più del previsto ma ha comunque vinto altri tre titoli. Unica incognita per il futuro la tenuta mentale negli Slam: non è mai andato oltre i quarti di finale.
Più che di futuro si può parlare già di presente per Dominic Thiem e Stefanos Tsitsipas, protagonisti della finale del Master 2019. E se il primo ha già assaggiato il palcoscenico delle finali Slam al Roland Garros e staziona al numero 4 della classifica alle spalle dei mostri sacri Nadal, Djokovic e Federer, il secondo ha prospettive di crescita forse addirittura maggiori. Basti pensare che appena un anno fa dominava le Next Gen riservate agli Under 21 e oggi si ritrova con il successo nel torneo che mette di fronte i migliori otto della stagione e con la sesta posizione del ranking Atp.
Tra i futuri dominatori del tennis internazionale potrebbero esserci anche due italiani, Matteo Berrettini e Jannick Sinner. Del primo si è detto e scritto tutto o quasi. Partito dal numero 52 a gennaio, il romano ha chiuso l’annata al numero 8 grazie ai due titoli conquistati (Budapest e Stoccarda), alla prima semifinale Slam raggiunta a New York e in un 1000 a Shangai e al record di 43 vittorie stagionali. In più è stato il primo tennista della storia italiana a vincere un match delle Finals. Risultati incredibili appena un anno fa e che gli sono valsi la nomination Atp come “Most improved player of the Year”.
In lizza per un altro prestigioso premio, quello di “Newcomer of the Year”, riservato ai Next Gen entrati per la prima volta nella top 100, c’è l’altro azzurro, il 18enne Jannik Sinner. L’italiano nel 2019 ha raggiunto la sua prima semifinale ATP nel torneo di Anversa e vinto ben 3 Challenger, prima dell’exploit di Milano, dove si è laureato campione NextGen succedendo a Stefanos Tsitsipas. Non solo, l’altoatesino ha anche vinto il suo primo match in un Masters 1000. Il 2020 potrebbe essere il suo anno.
Tra gli outsiders che nelle prossime stagioni potrebbero contendere i titoli del grande Slam a questi atleti ci sono altri giovani emergenti da tenere d’occhio: il primo è il canadese Denis Shapovalov, numero 15 del ranking e protagonista di un finale di 2019 scintillante. Sei posizioni più indietro troviamo il connazionale Felix Auger-Aliassime, 19enne dal talento incredibile e al numero 18 l’australiano De Minaur, ventenne che lo scorso anno ha vinto il premio di giocatore emergente Atp.