Generalmente l’essere umano possiede le competenze per superare un lutto, il quale diventa patologico nel momento in cui si presenta la difficoltà nell’accettare la stessa ineluttabilità del lutto. Quando ci confrontiamo con il lutto, siamo in grado di fare i conti con uno stato di accettazione che può durare circa per 18 mesi ma, il lutto stesso a determinate condizioni, può diventare patologico nel momento in cui si fatica a credere al reale. Il lutto viene infatti definito come un vero stato psicologico successivo alla perdita di un caro di cui ha fatto parte nella sua esistenza. La morte di una persona, come la relativa separazione geografica, rappresenta una chiusura prospettica, una vera e propria mancanza improvvisa dell’immagine sociale che si possiede di noi stessi, un vero e proprio fallimento.
La sintomatologia del lutto
Le prime analisi relativamente al lutto sono state proposte da Lindermann, nell’anno 1944 in seguito ad un incendio all’interno di un Night club di Boston. La sintomatologia prevedeva:
- L’ansia legata all’immagine del caro perso;
- Disturbi somatici generali;
- Reazioni difficili;
- Senso di colpa verso la persona venuta a mancare e alle sue circostanze di morte;
- La tendenza ad adottare tratti caratteristici del defunto.
In seguito alla sintomatologia, è stata declinata una tripartizione del lutto, in tre stadi, ovvero quello dello shock iniziale, misto all’incredulo, quello del cordoglio acuto e il tentativo di risollevarsi dal momento del cordoglio. In seguito, lo studioso Bowlby, ha studiato la modalità con cui avveniva la rottura sociale e affettiva nei confronti del defunto, identificando invece quattro momenti:
- Un primo momento manifestato dalla disperazione acuta, segnata dalla protesta e dallo stordimento più insensato. Questa fare corrisponde al rifiuto iniziale verso la perdita;
- La seconda fase invece prevede un forte desiderio e tendenza alla persona venuta a maancare;
- La terza fase è di totale disorientamento;
- L’ultima fase invece è di ri-assembraggio e ri-organizzazione, nel corso del quale alcuni aspetti del dolore si abbassano e si ritorna gradualmente verso un ingresso alla propria vita.
La teoria di Kubler Ross
La teoria di Kubler Ross invece, ha trovato una schematizzazione al lutto in cinque momenti precisi.
- La fase del rifiuto;
- La fase della rabbia, segnata dall’esclusione sociale, dalla solitudine e dal desiderio di orientare il dolore o internamente o verso l’esterno;
- Il momento del patteggiamento, caratterizzato dalla rivalutazione di quello che è rimasto;
- La fase depressiva;
- La totale accettazione del lutto.
Spesso, dopo un funerale completo a Roma, la realtà Cattolica San Lorenzo, può orientare i parenti del defunto verso centri di assistenza psicologica, per garantire un veloce ritorno alla vita normale, senza mai sottovalutare il momento della perdita.