La cedolare secca è un regime facoltativo che si sostanzia nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali, per la parte derivante dal reddito dell’immobile: è possibile approfondirne i passaggi facendo riferimento a siti specifici come www.canoneconcordatonline.it
Quando si paga la cedolare secca sugli affitti
La scadenza per il pagamento della cedolare secca, così come le modalità attraverso cui procedere al versamento, coincidono con quelle dell’IRPEF. Di conseguenza il limite previsto per il saldo e l’acconto dell’imposta sostitutiva sugli affitti, è quello del 30 giugno 2022.
Coloro che al momento della registrazione del contratto, optano per il regime della cedolare secca vengono esonerati dal pagamento di:
- imposta di registro: all’atto di registrazione del contratto, e neanche per le successive annualità.
- marche da bollo sui contratti.
- addizionali regionali e comunali: dunque maggiore è l’addizionale del comune specifico, più alto è il vantaggio della cedolare secca.
Come calcolare la cedolare secca
Per il calcolo della cedolare secca è necessario applicare un’aliquota del 21% sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti.
Diversamente, si prevede un’aliquota ridotta al 10% per:
- i contratti di locazione a canone concordato relativi ad abitazioni ubicate nei comuni con carenze di disponibilità abitative.
- i comuni ad alta tensione abitativa individuati dal Cipe- Comitato interministeriale per la programmazione economica.
Per tutti coloro che stipulano un contratto canone concordato cedolare secca, è dunque prevista una tassazione al 10%. Inoltre possono disporre delle agevolazioni IMU previste dal proprio comune e non c’è bisogno che effettuino alcun pagamento per la registrazione del contratto.
Come calcolare l’acconto della cedolare secca
L’acconto dell’imposta sostitutiva coincide al 100 per cento dell’importo dovuto come avviene per le altre imposte sui redditi. Tale acconto è dovuto se l’importo relativo all’anno precedente è superiore a 51,65 euro.
Le modalità da seguire per effettuare versamento è necessario effettuare un controllo per capire:
- chi è tenuto a pagare entro la data del 30 giugno 2022.
- in quali casi è invece possibile pagare entro la data del 30 novembre 2022.
Le scadenze sono infatti decise in base al totale da pagare:
- nel caso in cui l’importo sia minore di 257,52 euro il versamento va effettuato in un’unica soluzione, entro il 30 novembre.
- Se l’importo è superiore a 257,52 euro l’importo è suddiviso in due rate: la prima deve essere pagata entro il limite del 30 giugno e corrisponde al 40 % dell’acconto complessivamente dovuto, l’altra da pagare entro il 30 novembre, corrisponde al rimanente 60%.
Tuttavia, le due rate di acconto sono uguali, cioè entrambe del 50%, per i contribuenti che, contestualmente, esercitano attività per le quali sono stati approvati gli ISA.
Dunque la regola si applica anche a coloro che:
- applicano il regime forfetario agevolato (articolo 1, commi 54-89, legge n. 190/2014)
- applicano il regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità.
- determinano il reddito con altre tipologie di criteri forfetari
- ricadono nelle altre cause di esclusione dagli ISA.
Nei primi 12 mesi di esercizio dell’opzione, per la cedolare secca non si deve pagare l’acconto: manca infatti la base imponibile di riferimento ovvero l’imposta sostitutiva dovuta per il periodo precedente.
Durata dell’opzione cedolare secca affitti
L’opzione cedolare secca comporta l’applicazione delle regole della cedolare secca per l’intero periodo di durata del contratto o della proroga.
L’applicazione, nei casi in cui l’opzione sia esercitata nelle annualità successive alla prima, avrà validità per il residuo periodo di durata del contratto.
Il locatore può comunque revocare l’opzione in ciascuna annualità contrattuale successiva a quella in cui è stata esercitata.
C’è inoltre la possibilità di esercitare nuovamente l’opzione, nelle annualità successive alla revoca, rientrando nel regime della cedolare secca.
- La revoca deve essere effettuata entro 30 giorni dalla scadenza dell’annualità precedente e comporta il versamento dell’imposta di registro, eventualmente dovuta.
- La conferma dell’opzione deve essere effettuata nel termine previsto per il versamento dell’imposta di registro, ossia,entro 30 giorni dalla scadenza del contratto o di una precedente proroga.
Cedolare secca affitto: i codici tributo per il versamento
Al fine di effettuare il versamento della cedolare secca sugli affitti con modello F24 esistono specifici codici tributo da tener presente:
- 1840: Cedolare secca locazioni – Acconto della 1° rata
- 1841: Cedolare secca locazioni – Acconto della 2° rata o unica soluzione
- 1842: Cedolare secca locazioni – Saldo
In aggiunta:
- Si deve indicare l’anno d’imposta per cui si effettua il pagamento.
- Si deve indicare l’importo che si sta pagando nel campo destinato agli importi a debito.
Rateizzazione della cedolare secca
Esiste la possibilità di una rateizzazione della cedolare secca sugli affitti così come avviene per ogni imposta emersa dalla dichiarazione dei redditi.
- Il pagamento di saldo e primo acconto a rate comprende tutte le somme dovute, ovvero:
- IRPEF, IRES, IRAP.
- imposte sostitutive per minimi e forfettari e cedolare secca.
- contributi risultanti dal quadro RR del modello Redditi relativi alla quota eccedente il minimale.
Diversamente, il pagamento del secondo acconto di novembre non può essere pagato a rate.