Da qualche anno a questa parte, oltre a pagare le bollette di luce, gas, acqua, si è aggiunta obbligatoriamente anche la TA.RI. ovvero la tassa sui rifiuti che ogni giorno o si crea in casa o si butta nei bidoni per loro.
Anche se è alta non si può non produrre rifiuti e in molti comuni hanno anche imposto di fare la raccolta differenziata togliendo i bidoni normali per dare a tutti i sacchetti speciali per la carta, l’umido, la plastica e un calendario che segna in quali giorni stabiliti avviene la loro raccolta.
Questo può causare forte disagio soprattutto per chi sbaglia e capita di saltare il giorno della raccolta perché così i rifiuti si accumulano e bisogna aspettare almeno 2 settimane o portarlo personalmente alla discarica.
Vediamo cos’è questa tassa.
Come funziona la prescrizione?
La TA.RI. è un’imposta regolare che bisogna pagare per i servizi di smaltimento dei rifiuti sia nei centri abitati e sia anche di chi abita in campagna e porta i rifiuti nelle rispettive discariche.
Per poter avvenire che il raccoglimento avvenga anche in altri posti è necessario fare la dichiarazione al comune di appartenenza, ma prima ancora bisogna fare domanda all’Area Risorse Finanziarie U.I. Entrate.
Il documento che serve deve comprendere una fotocopia del documento d’identità della persona che vuole che avvenga questo servizio di smaltimento dei rifiuti e mandare o via fax, mail o anche via posta con una semplice busta con l’indirizzo trovato su internet del proprio comune di appartenenza.
Ovviamente se la persona che fa domanda è un comune cittadino esso viene sottoscritto per pagare questa tassa, mentre se l’individuo che fa questa dichiarazione è proprietario di un’attività sua, una società o un’associazione, bisogna aggiungere anche quel documento.
Se in un eventuale caso si verificano dei disguidi per mandare questi documenti l’errore è sempre data alla persona dichiarante.
Quando si stampa, o si riceve a mano, il documento bisogna completarlo e scrivere tutte le proprie generalità (nome, cognome, codice fiscale, …) e anche se è residente in paese o no, occorre avere anche sottomano i documenti della propria casa di appartenenza perché bisogna scrivere in un foglio anche tutte le informazioni dell’abitacolo: indirizzo, dati catastali come unita immobiliari possedute, soffitto, garage terrazzo scoperto o coperto, veranda, …
Occorre anche mettere la data di quando ha ricevuto in possesso questo bene immobiliare e indicare se possiede qualche abilitazione a ridurre le tasse perché possiede qualche bonus o agevolazione particolare.
Nel caso che un imprenditore faccia domanda la questione cambia di poco: deve dichiarare e identificare il tipo di società che possiede e scrivere i propri dati personali come nome, cognome, residenza, codice fiscale, mail e recapiti telefonici.
Deve anche dichiarare la proprietà immobiliare e mettere anche qui i dati per poterlo rintracciare: numero telefonico, indirizzo, superfice in m3, a cos’è destinato l’immobile e da quando ha iniziato a usare l’immobile come attività lavorativa.
Quali sono i requisiti?
I requisiti che bisogna avere sia se è una persona e sia un titolare di un’attività, sono i seguenti:
- Essere proprietario di un immobile;
- Abitare in questo appartamento o usarlo come attività (es: ristorazione, uffici, …);
- Essere residente nella città o in provincia;
- L’individuo non deve avere debito per quanto riguarda la TASI;
- Deve possedere un valore indicato dall’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) non superiore ai 6.500 €